Le campagne pubblicitarie che si svolgono su Internet si basano su quanti click vengono fatti dagli utenti. Il pagamento dei banner o degli annunci pubblicitari da parte degli inserzionisti, sia su Google Ads che su Bing Ads, avviene solo quando un utente fa click sull’annuncio. Molti inserzionisti, però, si sono resi conto che le loro campagne di annunci, pur avendo una percentuale di click (CTR) alta, non fruttano quanto dovrebbero. Si è scoperto nel corso del tempo che la causa di questo è data dai click fraud. Il click fraud è in poche parole una truffa che va a intaccare la fatturazione della pubblicità utilizzando dei click che sono creati in modo artificiale sui banner o sulle inserzioni. Gli autori di queste truffe si rivolgono al sistema del Pay per click che genera il fatturato nel momento in cui un utente fa click su un annuncio. Ma se questo si svolge in modo ingannevole l’inserzionista, proprietario dell’annuncio, avrà delle perdite di denaro perché il pagamento che gli verrà richiesto sarà per dei click inutili che non generano traffico né clienti. I motivi alla base del fenomeno dei click fraud sono di avere prestazioni migliori in modo non lecito e per riuscire a posizionarsi meglio rispetto alla concorrenza. Ovviamente né Google Ads né Bing Ads approvano il click fraud anche perché è un modo per far perdere la fiducia che il cliente aveva riposto nel brand e le sanzioni con cui il publisher viene punito sono molto salate.
Tecniche delle frodi sui click nel 2022
Ma come avviene il click fraud? Le modalità sono o manuali o automatizzate con l’uso di software appositi, il click manuale ha un effetto minore rispetto alle tecniche automatiche. Esistono delle click farm, cioè fabbriche di click, dove dei lavoratori malpagati fanno click sui banner, inserzioni, video o post sui social facendo aumentare di conseguenza il budget che l’inserzionista dovrà pagare e che sarà causa di danni economici. Tra le tecniche automatiche troviamo quella dei robot e delle botnet. I primi sono dei software programmati per creare in modo automatico click, le seconde sono in pratica un insieme di robot che producono click ai server, da indirizzi IP diversi, che vengono dirottati.
Come rilevare le frodi sui click nel 2022
Tutte le piattaforme pubblicitarie hanno degli strumenti che permettono di fronteggiare il click fraud. Google e Microsoft, infatti, hanno degli strumenti di filtraggio di cui gli inserzionisti possono servirsi, se non vogliono controllare in modo autonomo il numero dei click avuti. Google ha un filtro online che controlla i click sugli annunci nella Rete Display e, se trova dei click dubbi, li blocca tenendo in considerazione per valutarli quando sono stati fatti, la data e l’indirizzo IP. Successivamente un operatore Google fa una verifica manuale. Se sei un utente Ads puoi comunicare i click che reputi sospetti e se Google li ritiene click fraudolenti sarai risarcito. Google Analytics ha una modalità con cui si può verificare l’andamento di una campagna pubblicitaria e andare ad indagare i motivi di un CTR basso. Un modo per capire se è in corso una frode sui click è importante vedere se si verifica un aumento di visitatori ma senza conversioni. Per far questo occorre trovare le informazioni su:
- Indirizzo IP
- Timestamp dei click
- Timestamp di un’operazione sul sito web
- User agent
L’indirizzo IP ci fa conoscere il server di origine di un possibile click fraud, la timestamp ci permette di trovare quelli che non generano conversioni. Se abbiamo un indirizzo IP con molti timestamp ma senza operazioni, ci troviamo di fronte a un click fraud e con l’user agent, che gli inserzionisti usano, possiamo capire se da un IP arrivano più utenti.