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Ultime notizie sulle strategie di cyber security in Italia

Parlare di cyber security e di attacchi informatici è diventato fondamentale proprio per il costante aumento di attacchi informatici che si stanno verificando nel nostro Paese. C’è da dire che in questo momento c’è una novità, l’Italia sta iniziando ad avere un sistema organico di sicurezza di tipo cyber e con il Decreto-legge del 14 giugno 2021 il Governo ha creato l’ACN, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che si occupa di tutelare il cyberspazio. Per l’Italia è un passo nuovo mai fatto prima quello di agire in modo così attivo e veloce in un ambito nuovo come quello della cybersecurity. Questo perché si inizia a prestare molta attenzione a come si evolvono i cyber attacchi e in che modo, tempi e verso che tipo di pubblico avvengono. Purtroppo al momento l’Italia secondo i dati emersi risulta ancora molto debole nei confronti degli attacchi.

Come si spiega la crescita dei cyber attacchi

In Italia si è registrata una crescita molto evidente, sono raddoppiati negli ultimi quattro anni e sono passati da 30 a 70 rispetto a un aumento generale che va dai 1552 attacchi nel 2018 ai 2049 nel 2021. Questo perché i criminali che eseguono questi attacchi lo fanno per avere un riscatto tanto che gli attacchi fanno parte delle statistiche Clusit. I più colpiti da questi cyber attacchi sono i governi, infatti nel 2021 la categoria “Gov” è al primo posto con il 15%, al secondo c’è l’ICT con il 14%, poi tutto ciò che riguarda l’Healthcare con il 13%, l’Education con il 9% e il Financial/Insurance con il 7%.

Focus sullo scenario degli attacchi in Italia

Parlando dell’Italia possiamo esaminare il periodo tra gennaio 2018 e giugno 2021, in cui si sono verificati 143 attacchi, di cui il 35% hanno colpito le PA italiane e il settore della Sanità, il 12 il settore Manufacturing che è più alto della percentuale mondiale che è del 3%. I tipi di attacchi nel 2021 sono stati nel 2021 soprattutto di tipo “Malware” con il 41% del totale, al secondo posto troviamo con il 21% gli “Unknown” e al terzo quelli di tipo “Vulnerabilities” con il 16%. In ultimo abbiamo il “Phishing/Social Engineering con il 10%. I cybercriminali, purtroppo, sono sempre più organizzati e si evolvono giorno dopo giorno e, per questo, occorre investire sempre di più nel settore della cyber security per evitare che ambiti come PA e Sanità diventino presa di questo tipo di minacce. Proprio per questo l’ambito dell’Information Security è al primo posto nelle attività di investimento delle imprese e del PMI e i fondi del Pnrr possono essere importanti anzi fondamentali per rafforzare il nostro sistema e attivare una cooperazione tra pubblico e privato.

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